La maggior concentrazione di particolato atmosferico sottile, PM2.5, aumenta le prognosi infauste nel tumore della mammella


Non solo per l’incidenza dei tumori del polmone, ma anche per le neoplasie della mammella esiste un nesso tra concentrazione di particolato sottile e prognosi infausta della malattia.
Lo dimostrano i dati dello studio Atmospheric fine particulate matter and breast cancer mortality: a population-based cohort study, pubblicato su BMJ Open, e realizzato da Paolo Contiero, responsabile della Epidemiologia Ambientale dell’Istituto Nazionale dei Tumori ( INT ) di Milano.
Si tratta del primo studio in Europa, terzo nel mondo dopo California e Cina, che identifica una relazione tra esposizione a PM2.5 e prognosi del tumore della mammella.

La ricerca è stata effettuata su una coorte di 2.021 donne con diagnosi di tumore al seno tra i 50 e i 69 anni, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2009, e si è basata sui dati del Registro Tumori,

Le coordinate geografiche del luogo di residenza di ogni donna sono state identificate tramite l’utilizzo di un sistema GIS ( Sistema Informativo Geografico ), l’esposizione a PM2.5 alla quale ogni donna è stata sottoposta è stata quantificata con l’utilizzo di metodiche fisiche, basate sull’utilizzo di dati provenienti da satelliti, messe a punto dal gruppo di fisici della Dalhousie University ( Canada ) e del Centro di Astrofisica Harvard-Smithsonian di Cambridge ( USA ) che hanno collaborato allo studio.
L’utilizzo di questi metodi e dei satelliti ha permesso, attraverso la segmentazione delle diverse zone in quadranti di 10×10 chilometri, di calcolare le concentrazioni di PM2.5, cioè il particolato più fine e che viene filtrato meno dal nostro organismo rispetto al PM10 e quindi più dannoso per la nostra salute.

Per ogni area, sono stati messi in relazione i dati sulla concentrazione di particolato atmosferico con la mortalità delle pazienti a causa del tumore del seno.

Il rischio di morte nelle pazienti esposte a maggiori concentrazioni di particolato atmosferico fine ha mostrato un incremento tra il 72% e l’82% rispetto al rischio delle pazienti esposte a concentrazioni minori di PM2.5.

I risultati sono risultati simili a quanto già osservato nello studio californiano e in quello cinese.

Dallo studio è emerso che il rischio di mortalità per tumore della mammella aumenta con l’esposizione al PM2.5.
I risultati dello studio aprono la strada a interventi rivolti alla riduzione dell’esposizione a PM2.5. ( Xagena2016 )

Fonte: Istituto dei Tumori di Milano, 2016

Med2016 Onco2016 Gyne2016



Indietro

Altri articoli

Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


Il raggiungimento della risposta patologica completa ( pCR ) è fortemente prognostico per la sopravvivenza libera da eventi ( EFS...


Sono state studiate diverse strategie neoadiuvanti di de-escalation per ridurre l'uso della chemioterapia nel tumore mammario in fase iniziale HER2-positivo,...


Le pazienti con tumore mammario avanzato pretrattato positivo al recettore per gli estrogeni ( ER ) / negativo al recettore...


Everolimus ( Afinitor ), un inibitore orale del target della rapamicina nei mammiferi ( mTOR ), migliora la sopravvivenza libera...


La combinazione dello standard di cura ( Pertuzumab - Trastuzumab, chemioterapia ) con l'immunoterapia contro il tumore può potenziare l'immunità...


La Commissione Europea ha approvato Enhertu ( Trastuzumab Deruxtecan ), un anticorpo monoclonale coniugato, come monoterapia per il trattamento dei...


Il trattamento con bifosfonati nei pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale è diventato parte della cura, ma la durata...


Nello studio randomizzato di fase 3 ELIOT di equivalenza sulla radioterapia intraoperatoria elettronica, l'irradiazione mammaria parziale accelerata ( APBI )...


Una formulazione sottocutanea di Pertuzumab e Trastuzumab con Ialuronidasi umana ricombinante in un flaconcino di combinazione a dose fissa pronta...